Si tratta di numerosi pezzi di epoca Maya ed Azteca, alcuni originali altri riproduzioni, inerenti l’uso del cacao; tramite essi è possibile descrivere non solo l’uso e la cultura del cacao da parte di quelle popolazioni, ma anche offrire alcuni cenni alla loro cultura. Tra i pezzi disponibili sono presenti alcuni metate, diverso vasellame tra cui due contenitori che recano il glifo del cacao, rappresentazioni del Dio del cacao Quetzalcoatl, ed altro. In fase di realizzazione del Museo, questo materiale potrà essere arricchito con ricostruzioni di scene di uso del cacao da parte delle popolazioni pre-colombiane, immagini, ed altri elementi descrittivi e coreografici.
Ecco alcuni degli oggetti in questa categoria:
Piccolo metate, con mano, di epoca pre-colombiana con testa di giaguaro, decorato a colori. All’interno della bocca del giaguaro è presente una piccola sfera libera. Data la sua dimensione e la presenza di decorazioni, questo metate era sicuramente usato per le cerimonie religiose. Il metate è un piano incurvato che veniva usato come supporto per macinare cacao, mais ed altro, schiacciandoli con il mano (una sorta di mattarello).
Ciotola pre-colombiana di tarda epoca Maya con decorazioni policrome e scrittura glifica. Si noti in particolare il glifo rappresentante il cacao ripetuto più volte lungo il bordo della ciotola. Questo indica che molto probabilmente la ciotola venisse usata per bere la cioccolata.
Tavola n. A 81 del codice Zouche-Nuttall (riproduzione su papel amate identico all’originale). Tale codice è di origine indigena pre-colombiana dell’America centrale. Fu scoperto nel convento di San Marco a Firenze nel 1854. È composto da 86 pagine su due lati, su un lato vi si racconta la storia dei più grandi personaggi Mixtechi in un arco di 500 anni, e sull’altro genealogia, alleanze e conquiste del Re 8-Cervo (1063–1115). Il papel amate è una sorta di carta utilizzata da molte popolazioni pre-colombiane, ed è ricavata dalla corteccia di un particolare albero di fico.
Piccola giara per cioccolata con coperchio, del periodo classico Maya (V sec.), in ceramica ricoperta da stucco, decorata con disegni e glifi bicromatici in tema di cacao (riproduzione). Il coperchio ha una chiusura “a prova di bambino” che richiede di essere girato prima dell’apertura. Fu rinvenuta a Rio Azul, in Guatemala, nel 1986, all’interno di una tomba di un nobile. All’interno di questa giara furono rinvenute tracce di cacao, rilevate chimicamente. Sul coperchio è presente il glifo Maya del cacao.
Recipiente cilindrico in ceramica di epoca Maya (riproduzione) utilizzato per la preparazione della cioccolata (come indica la scritta glifica) con decorazioni e glifi monocromatici, tra cui è presente il glifo Maya del cacao (che verrà evidenziato in esposizione). In questo genere di recipienti veniva preparata e bevuta la cioccolata. Questo pezzo offre lo spunto per illustrare come veniva composto e letto il glifo Maya del cacao, e fornire brevi cenni sulla scrittura Maya.
Metate tripode e mano di epoca pre-colombiana (originale) in pietra vulcanica lavorata, proveniente dal Messico. Il metate è un piano incurvato che veniva usato come supporto per macinare cacao, mais ed altro, schiacciandoli con il mano (una sorta di mattarello).
Strumento musicale in ceramica (tipo “fischietto”) a forma di cabosse (frutto del cacao), testa antropomorfa e manico; probabilmente usato in cerimonie e festeggiamenti correlati all’uso del cacao. La testa rappresentata dovrebbe rappresentare una divinità di cultura Nicoya (Nicaragua – Costa Rica, 600-1100 DC).
Serie di 7 contenitori per bevanda di epoca precolombiana (riproduzioni) realizzati con scorza di zucca, decorati ad incisione (tranne uno) con motivi floreali o geometrici. Trattandosi di un materiale povero, molto probabilmente appartenevano a ceti meno abbienti rispetto ai più ricercati contenitori in ceramica.