Fino al ‘900 si attribuirono a cioccolato e cacao proprietà mediche e curative; spesso venivano prescritti per la cura delle malattie più diverse, come malattie biliari, polmonari, muscolari, ipocondria, emorroidi, tisi, reumatismi, dissenteria, e addirittura colera! Ma venivano usati anche come febbrifughi, vermifughi, purgativi. Per questo erano spesso venduti come farmaci. Ben noto alle cronache era anche il consumo di cioccolato come afrodisiaco, di cui grandi amanti come il re azteco Montezuma, il Marchese de Sade, D’Annunzio e Casanova facevano ampio uso prima dei loro incontri amorosi.
Questa parte del Museo mostra molte testimonianze del curioso uso medicinale attribuito in tempi passati alla cioccolata. Dai purganti e lassativi (molto usati tra ‘800 e ‘900) spesso arricchiti col cioccolato che grazie alla sua intensità era in grado di coprire lo sgradevole sentore di medicinale, ai cioccolati e cacao venduti in farmacie e ospedali, dalle millantate proprietà curative del cioccolato al suo uso omeopatico e tanto altro. Non mancano anche testimonianze delle più stravaganti adulterazioni a cui spesso il cioccolato era soggetto oltre un secolo fa: essendo il cacao molto costoso, veniva in parte sostituito, in modo fraudolento, con polvere di mattoni, fecole, farina di riso o di lenticchie, tuorlo d’uovo, grasso animale, gomma, ecc. Ma il cibo degli Dei era anche reputato una grande fonte di forza muscolare, e per renderlo ancora più energetico e corroborante era spesso addizionato con ferro, lichene, peptoni, osmazoni (sostanze energetiche estratte dai muscoli degli animali), farine di leguminose, ecc.
Tutto ciò viene mostrato attraverso diverse tipologie di oggetti d’epoca, come scatole, tavolette, documentazione, pubblicità, testi e altro.